Questa opera realizzata nel 1996 intitolata “Tahafut al Tahafut”, titolo che rimanda al libro del filosofo Averroè “L’incoerenza dell’incoerenza dei filosofi” è un’opera nera, buia, materica, tattile, composta interamente di carbone, racchiuso in una cornice di legno dipinta in nera. Tutto è destinato alla distruzione? Scatenare energie fisiche e intellettuali, proporre cambiamenti, misurare atti, sensibilità, rendere l’arte viva? Distruzione o trasformazione? Nell’estate del 2022 l’artista mette fine all’aspetto “solido” con una cerimonia potlatch, consegnando l’opera all’Universo tramite le fiamme.
Questa opera realizzata nel 1996 intitolata “Tahafut al Tahafut”, titolo che rimanda al libro del filosofo Averroè “L’incoerenza dell’incoerenza dei filosofi” è un’opera nera, buia, materica, tattile, composta interamente di carbone, racchiuso in una cornice di legno dipinta in nera. Tutto è destinato alla distruzione? Scatenare energie fisiche e intellettuali, proporre cambiamenti, misurare atti, sensibilità, rendere l’arte viva? Distruzione o trasformazione? Nell’estate del 2022 l’artista mette fine all’aspetto “solido” con una cerimonia potlatch, consegnando l’opera all’Universo tramite le fiamme.
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